Stadio Sinigaglia blindato 24 ore prima per la partita casalinga del Como in serie A. Divieti ignorati, auto multate e rimosse. Macchine in divieto di sosta nelle vie attorno allo stadio nonostante i cartelli affissi a inizio settimana per indicare i provvedimenti viabilistici in vigore a partire dalle 15 di oggi. Il divieto di sosta lungo le strade che circondano lo stadio è scattato nel primo pomeriggio per permettere l’installazione delle barriere mobili e le operazioni legate alla partita di domani.
Come detto in barba ai cartelli di divieto gli automobilisti hanno parcheggiato le auto e così sono scattate le multe e le auto sono state rimosse. Presenti targhe straniere e italiane. In alcuni casi – ignorando completamente il divieto di sosta – c’è che addirittura ha pagato il ticket fino alle 8 di domani, sabato 14 settembre. E proprio domani, giorno della partita, nello stesso circuito attorno al Sinigaglia – quindi via Sinigaglia, largo Borgonovo, viale Puecher, viale Vittorio Veneto, viale Masia (tra piazzale Somaini – e viale Rosselli) e via Martinelli – scatterà il divieto di circolazione, previsto dalle 7 alle 19. Divieto di circolazione e sosta previsto anche lungo l’asse viabilistico via Recchi, viale Rosselli, via Campo Garibaldi e via Vacchi. E ancora all’interno dell’area di sosta di via Colombo a Lazzago (dove parcheggeranno i tifosi ospiti). Sarà vietato anche il passaggio di pedoni tra l’area dei giardini a lago, viale Vittorio Veneto e Largo Borgonovo.
Nella fase di trasporto e scorta della tifoseria ospite sia all’arrivo (in direzione stadio) che al ritorno (in direzione Lazzago) sarà temporaneamente sospesa la circolazione anche nel tratto viale Innocenzo XI-viale Roosevelt per consentire lo schieramento del personale delle forze dell’ordine impiegato nel servizio di ordine pubblico.
L’ipotesi di anticipare lo stop – rispetto allo scorso anno quando la squadra militava ancora in serie B – attorno all’impianto cittadino è stata messa nero su bianco in un’ordinanza comunale. I provvedimenti, definiti durante le riunioni tecniche di coordinamento in prefettura, sono legati a motivi di sicurezza e consentiranno alla società di installare le barriere mobili secondo le indicazioni della questura.