(ANSA) – GORIZIA, 11 SET – "Se in parte anche a sua insaputa l’Europa era stata un protagonista dell’ordine liberale internazionale, soprattutto nella fase finale della Guerra fredda e post guerra fredda, perché il mondo che era emerso era fatto apposta per l’Europa, oggi essa ha un duplice problema da risolvere: rendersi conto che da alcuni anni c’è una parte consistente del mondo che vuole andare in un’altra direzione e completare un percorso di accentramento della capacità decisionale e di potenziamento delle capacità materiali in tutti i settori. Se non lo farà, il suo futuro sarà estremamente grave". Lo ha detto Emanuele Parsi dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano. Parsi è intervenuto all’ Auditorium della Cultura Friulana al convegno "L’Europa, la Guerra e la Pace. Prospettive e ruolo dell’ Europa nel disordine globale" sui limiti mostrati dall’Ue sul piano mondiale e sul fatto che l’Ue si trova a un bivio storico. Per Parsi, l’Europa "deve rendersi conto" che la parte di mondo intenzionata a staccarsi "è disposta a fare azioni concrete anche violente per raggiungere il suo fine". Ma la dinamica interna all’Ue, espressa attraverso le elezioni europee e la comparsa, "che ci preoccupa, di partiti populisti di destra e sinistra che rifiutano l’idea del globalismo o ritengono che sia da emendare, nella convinzione di una arcadia piuttosto che del ritorno alle nazioni, cioè guardano al passato". Un ruolo in tutto questo lo giocherà l’esito delle altre elezioni, degli Stati Uniti: "Non è importante che vinca un presidente vicino alle nostre posizioni ideologiche, quanto che non sia ostile agli interessi nazionali italiani e europei e in questo Harris è molto meglio di Trump". (ANSA).