di Nina Fabrizio (ANSA) – ROMA, 10 SET – Sono circa 1200 i cantieri della ricostruzione post sisma, tra edifici pubblici ed edifici di culto, coinvolti nel protocollo d’intesa sottoscritto oggi in Via Arenula dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dal Commissario straordinario di governo per il sisma 2016, il senatore Guido Castelli, dal Presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Matteo Zuppi, dal Presidente facente funzioni dell’Anci, Roberto Pella e dal Presidente nazionale dell’Ance, Federica Brancaccio. L’iniziativa ha lo scopo di rafforzare le opportunità lavorative in favore della popolazione detenuta delle regioni di Abruzzo, Lazio, Marche, Molise e Umbria, ma, più in generale, spiega il ministro Nordio ,di perseguire "il fine rieducativo della pena e il reinserimento sociale dei detenuti", "obiettivo primario del governo". "Per noi – aggiunge – non si tratta soltanto di perseguire quello che è un dovere costituzionale sancito dall’articolo 27 della nostra Carta, ma è un impegno morale a cui lavoriamo ogni giorno attraverso una strategia di interventi quanto più ampia per favorire e incrementare le opportunità di lavoro in favore della popolazione detenuta". Sulla stessa lunghezza d’onda, il presidente della Cei. "Questo Protocollo – osserva nella sala Livatino del ministero – ha una doppia valenza: da una parte dà la possibilità ai detenuti di lavorare, restituendo loro dignità e aprendo orizzonti di futuro. Ed è significativo che questa rinascita parta proprio dai cantieri della ricostruzione, in territori feriti ma desiderosi di ricominciare. Dall’altra parte, ricorda che il carcere è per la rieducazione e la riparazione, mai solo punitivo. In questo senso, le pene alternative aiutano a garantire umanità e a favorire il reinserimento nella società: questo Protocollo, investendo sul lavoro dei detenuti, è un passo concreto verso l’obiettivo ambizioso della recidiva zero". Presenti alla firma anche il vice ministro, Francesco Paolo Sisto, e i sottosegretari alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari. Saranno 35 gli istituti penitenziari interessati dal progetto, tutti presenti nelle province di Fermo, Teramo, L’Aquila, Perugia, Spoleto, Ancona, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata e Pescara. I cantieri coinvolti, diversi in località "simbolo" come Amatrice, Arquata e Castelluccio di Norcia, saranno pronti a partire dal 2025. Al momento non ci sono stime sul numero dei detenuti, anche donne, che effettivamente parteciperanno, dipenderà dalle autorizzazioni rilasciate dai magistrati di sorveglianza. "Dopo le prime false partenze – rivendica intanto il Commissario Castelli -, finalmente siamo riusciti ad imprimere un cambio di passo. Il 95% delle circa 3.500 opere pubbliche finanziate è stato avviato. Complessivamente i cantieri privati fino ad oggi autorizzati sono stati oltre 20 mila e, di questi, sono più della metà quelli già conclusi. I progetti di riparazione approvati degli oltre 1.200 edifici di culto lesionati dal sisma hanno superato la soglia del 50% del totale". (ANSA).