(ANSA) – ROMA, 07 SET – Migliaia di bambine e bambini nel Sudan orientale sono a rischio a seguito di una grave epidemia di colera causata da inondazioni diffuse, acqua contaminata e un sistema sanitario decimato dopo 16 mesi di conflitto. E’ l’allarme lanciato da Save the Children. Tra il 22 luglio e l’inizio di settembre sono stati segnalati quasi 2.900 casi di colera e 112 decessi: il ministero della Sanità sudanese ha dichiarato ufficialmente l’epidemia il 12 agosto. Tuttavia, i numeri reali potrebbero essere più alti, poiché l’accesso limitato alle strutture sanitarie e i ritardi nelle segnalazioni da parte delle comunità stanno portando a una significativa sotto-segnalazione, secondo l’ultimo rapporto del Sudan Health Cluster – all’interno del quale collaborano le Nazioni Unite, il ministero federale della Sanità e alcune Ong, tra cui Save the Children, si legge in una nota. A El Damer, nello Stato del Nilo fluviale, e a Gedarif, nello Stato di Gedarif, gli operatori di Save the Children segnalano una forte impennata dei casi di colera tra i bambini sotto i 5 anni. Il colera si diffonde rapidamente a causa del trattamento inadeguato delle acque reflue, delle inondazioni e dell’acqua potabile non sicura, condizioni peggiorate dopo le incessanti piogge che hanno colpito gran parte del Paese negli ultimi tre mesi e che hanno provocato almeno 173 vittime e 505 feriti da giugno e fatto sfollare 4.300 persone dai campi profughi nello Stato del Darfur settentrionale, compreso il campo di Zamzam, dove è stata recentemente dichiarata la carestia. "I bambini in Sudan sono passati da un orrore a un altro. Già prima dello scoppio del conflitto, l’anno scorso, il Paese era teatro di una delle più gravi crisi umanitarie del mondo, con scontri localizzati, disastri naturali, epidemie e crisi economiche che hanno lasciato 15,8 milioni di persone in difficoltà. Ora sono 25,6 milioni le persone che necessitano di aiuto, e con malattie come il colera non faranno che aumentare ulteriormente", ha dichiarato Mohamed Abdiladif, direttore nazionale ad interim di Save the Children in Sudan. (ANSA).