Scuole di Como, il piano di razionalizzazione è quasi pronto. Del resto i tempi sono definiti: entro la fine di settembre il Comune dovrà proporre chiusure e accorpamenti alla Provincia che a sua volta trasmetterà tutto alla Regione Lombardia che dirà l’ultima parola. La delibera regionale è attesa a novembre così da avere il quadro completo dei plessi a disposizione in vista delle iscrizioni al prossimo anno scolastico. Questo è l’iter spiegato dal provveditore di Como, Giuseppe Bonelli, che, peraltro, appoggia la riorganizzazione che comporterà nei prossimi anni, inevitabilmente, la chiusura di alcuni istituti. “Non è niente di drammatico e nulla avverrà da un giorno all’altro – rassicura – ci saranno dei disagi ma ad un certo punto bisogna analizzare i dati e razionalizzare. Per il numero di alunni che abbiamo potremmo ipotizzare più accorpamenti – spiega Bonelli – ma ovviamente bisogna ragionare considerando in primis il diritto allo studio e le esigenze del territorio come ad esempio il problema dei trasporti, del traffico e della logistica. Questioni non marginali in una città come Como. Al Comune spetta analizzare i dati e considerare i costi e i benefici di questa operazione, ma – aggiunge – posso dire che tutte le scuole di primo ciclo ad oggi sono sovradimensionate rispetto al numero di alunni iscritti. Da Palazzo Cernezzi mi hanno già prospettato un piano ma per ora non posso aggiungere altro”.
“Da mesi lavoriamo ad una riorganizzazione dei plessi e con il provveditore ci siamo confrontati più volte – conferma il sindaco di Como, Alessandro Rapinese – ormai siamo ai dettagli ed entro il mese di settembre comunicheremo la nostra decisione agli organi preposti per la necessaria condivisione. Vogliamo garantire un eccellente servizio alle famiglie rendendolo più adeguato alla realtà e ai tempi. Qualcosa – sottolinea – che non è mai stato fatto prima”.
Punto unico di cottura
Il primo cittadino annuncia anche che nelle prossime settimane approderà in giunta la delibera sul punto unico di cottura che dovrà essere realizzato in via Somigliana. Struttura che servirà i refettori delle scuole dell’infanzia, delle primarie e secondarie, degli asili nido e dei centri diurni disabili della città. “Un progetto di cui si sente parlare da anni, forse da quando sono partiti i lavori sul lungolago, – chiude Rapinese – e che fino ad ora nessuno è riuscito a realizzare”.