(ANSA) – LONDRA, 05 SET – La magistratura inquirente di Londra ha deciso di archiviare il capitolo britannico delle accuse di abusi sessuali contro il produttore cinematografico americano Harvey Weinstein, ex re di Hollywood. Lo ha annunciato oggi Frank Ferguson, responsabile del dipartimento del Crown Prosecution Service incaricato di perseguire i reati più gravi nel Regno Unito. Secondo la valutazione della procura, "non esiste una realistica prospettiva di condanna" di Weinstein nel Regno sulla base della denuncia presentata contro di lui da una singola donna, che lo accusava di due presunti episodi di aggressione sessuale a Londra risalenti al 1996. L’indagine britannica rappresentava una coda relativamente marginale delle accuse sollevate contro Weinstein negli Usa, dove non sono mancate alle fine pesanti condanne, una delle quali poi annullata in appello con ordine di ripetizione del processo. "Abbiamo spiegato la nostra decisione a tutte le parti" prima di annunciarla, ha sottolineato Ferguson, non senza ribadire comunque l’impegno della procura della Corone a perseguire i reati sessuali, oltre che l’incoraggiamento alle "vittime potenziali" a denunciare ogni episodio sospetto affinché "i responsabili possano essere portati di fronte alla giustizia laddove ve ne siano le condizioni" probatorie e temporali. Soddisfazione è stata comunque manifestata dalla difesa del 72enne ex potentissimo produttore americano, caduto in disgrazia sulla scia delle prime rivelazioni mediatiche e delle accuse lanciate pubblicamente contro di lui – anche da attrici famose – a partire dal 2017, parallelamente alle campagne del movimento #MeToo per la tutela delle donne e di tutte le vittime di prevaricazioni o violenze sessuali. Accuse sfociate in una condanna per stupro e abusi vari inflittagli a New York nel 2020 a 23 anni di carcere, ma rimessa in discussione di recente da una Corte d’Appello che ha annullato il verdetto per gravi vizi di forma disponendo un nuovo processo; e successivamente in una seconda condanna a 16 anni, emessa nel 2023 a Los Angeles per altri casi, in base alla quale egli resta tuttora detenuto. In totale sono state più di 80 le donne che hanno chiamato in causa Harvey Weinstein negli ultimi anni, incluse stelle del cinema che avevano lavorato in alcune dei numerosi successi cinematografici da lui prodotti nel tempo in società con suo fratello: da Angelina Jolie, a Gwyneth Paltrow, ad Ashley Judd, fino all’italiana Asia Argento. (ANSA).