(ANSA) – MILANO, 02 SET – Il diciassettenne arrestato dai Carabinieri per la strage in famiglia avvenuta a Paderno Dugnano (Milano) si sarebbe sentito "un corpo estraneo" e "oppresso", secondo le dichiarazioni che lui stesso avrebbe rilasciato durante i primi interrogatori. Lo riportano, stamani, alcuni quotidiani. Il giovane, arrestato ieri dopo aver ammesso le sue responsabilità sul triplice omicidio del fratellino Lorenzo, di 12 anni, della madre Daniela, di 48, e del padre Fabio, di 51, uccisi in casa a coltellate, non ha saputo spiegare meglio quello che è scattato nella sua mente, apparendo pentito in più circostanze e inframezzando il suo racconto con scoppi di pianto. Era stato lui stesso, subito dopo i fatti, a chiamare il 112 fornendo, però, sulle prime, una versione diversa, ovvero che aveva ucciso il padre dopo che questi aveva assassinato moglie e figlio. Ma l’ipotesi è durata solo poche ore. (ANSA).