Variante della Tremezzina, dopo la pausa estiva ripartono alcune lavorazioni ma i tempi restano ancora incerti. Il territorio attende il cronoprogramma aggiornato. Da Anas fanno sapere che a partire dalla “prossima settimana è prevista la ripresa dei lavori su entrambi i lati del cantiere, quindi sia Griante che Colonno ma per il cronoprogramma aggiornato al momento non c’è ancora una data esatta”.
Durante l’ultima riunione del tavolo di coordinamento a Villa Gallia a Como a cui hanno partecipato i responsabili tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, i vertici di Anas e i rappresentanti delle istituzioni del territorio, era emersa la volontà di formulare entro settembre un nuovo cronoprogramma del cantiere.
Lunedì 26 agosto nel cantiere di Griante sono ripartite le lavorazioni per la realizzazione della paratia in micropali, propedeutica alle opere di imbocco della galleria principale e poi le attività di allestimento per l’impianto di depurazione per il trattamento delle acque di lavorazione. Si tratta di interventi propedeutici ma nulla riguardo gli scavi in galleria. A Griante, innesto nord della Variante, gli scavi nel tunnel sono fermi da mesi. Una delle criticità principali è quella legata allo smaltimento dei materiali di scavo. “Alcune lavorazioni riprenderanno dal 2 settembre – continuano ancora da Anas – si attende la giornata di lunedì per verificare la ripresa delle volate al portale nord di Griante”.
Intanto come detto il territorio che da anni chiede la realizzazione della variante, un’opera vitale per la viabilità della zona, tiene ancora il fiato sospeso. Nei mesi scorsi – ad aprile – il cantiere si era quasi del tutto fermato per i problemi legati alla logistica e ai costi di smaltimento del materiale di scavo che risulta contaminato. Problemi a cui ad oggi una soluzione sembrerebbe non essere stata ancora trovata.
“Aspettiamo il cronoprogramma di Anas, qualora non ci saranno risposte esaustive siamo pronti alla mobilitazione”, dichiara il sindaco di Griante Pietro Ortelli che torna ancora una volta a ribadire che la comunità è pronta a scendere in strada, sulla Regina esattamente, ipotizzando la data del 7 settembre per manifestare contro la situazione di stallo del cantiere.