(ANSA) – MILANO, 31 AGO – Se davvero un allevatore ha omesso per giorni di segnalare casi di mortalità imputabile a peste suina nelle proprie strutture, come riportato dalla stampa, "saremmo di fronte a un atto gravissimo e decisivo nel diffondere il virus". Lo afferma in una nota l’assessore lombardo all’Agricoltura Alessandro Beduschi, che intanto conferma "piena collaborazione agli inquirenti impegnati nelle indagini". "In un momento in cui il nostro sistema zootecnico è impegnato al massimo per la sicurezza degli allevamenti – continua l’assessore – non sono accettabili atteggiamenti del genere. Non si può permettere sottovalutazione, figuriamoci atteggiamenti dolosi che mettono a repentaglio una filiera che vale miliardi di euro ed è stata costruita con il lavoro di generazioni". "Il virus della PSA – aggiunge l’assessore Beduschi – è innocuo per l’uomo, ma è capace di resistere per mesi e, se entra in un allevamento, causa una mortalità totale dei capi in pochi giorni. Quanto sta emergendo in queste ore dovrebbe suggerire a tutti di smettere di speculare, anche politicamente, su questa vicenda. C’è bisogno di unità e di remare tutti dalla stessa parte, per tutelare allevatori e consumatori. Regione Lombardia sta facendo la sua parte mettendo in campo tutte le azioni di propria competenza. L’ultima ordinanza del Commissario straordinario Filippini parla chiaro, in quanto non possiamo più tollerare allevamenti con gestioni amatoriali". "In questi mesi – conclude Beduschi – Regione e Governo hanno investito già 30 milioni di euro per rafforzare la biosicurezza e per i ristori e mi sto personalmente spendendo perché arrivino altri fondi, che però non basteranno mai se il sistema tutto non si evolverà vero rigorosi protocolli comportamentali". (ANSA).