(ANSA) – SYDNEY, 31 AGO – Si è concluso con una imposizione di cambiamento nel documento finale da parte della Cina il Pacific Islands Forum, vertice dei 18 leader della regione inclusi Australia e Nuova Zelanda, tenutosi questa settimana a Tonga. L’inviato regionale della Cina, ‘dialogue partner’ ma non membro del Forum, ha imposto infatti un’importante modifica del testo del comunicato finale, nella menzione riguardante Taiwan. Come riporta il Guardian Australia, il comunicato è stato poi nuovamente diffuso senza il paragrafo oggetto di obiezione. Da oltre 30 anni Taiwan ricopre lo status di ‘development partner’ nel Forum, una posizione che irrita Pechino che non è membro del gruppo regionale ma come gli Usa e diversi altri paesi, partecipa al forum come ‘dialogue partner’. Le Isole Salomone, che promuovono più stretti legami con Pechino da quando hanno cambiato il riconoscimento diplomatico da Taipei a Pechino nel 2019, alla vigilia del vertice avevano sollevato preoccupazioni verso lo status di Taiwan. Lo speciale inviato della Cina per il Pacifico, Qian Bo, aveva chiesto cambiamenti al comunicato, ribadendo la posizione di Pechino secondo cui la Cina deve essere considerata come rappresentante "per conto dell’intera Cina, includendo Taiwan e la Cina continentale". Il comunicato è stato poi ripubblicato stamattina sul sito del Forum senza il paragrafo su Taiwan. In precedenza l’Australia aveva segnato una vittoria diplomatica, ottenendo supporto per una forza multinazionale di 200 agenti dispiegati in punti di crisi, con la creazione di quattro centri di rapid response in paesi della regione, finanziati dall’Australia per 400 milioni di dollari (244 milioni di euro), per rafforzare il supporto di sicurezza nella la regione. Quest’anno hanno preso parte al vertice anche il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e il vice segretario di stato Usa Kurt Campbell. La minaccia posta dal cambiamento climatico e l’innalzamento degli oceani sono stati tra i temi centrali del vertice, a cui si è rivolto di persona Guterres lanciando un Sos globale sul clima. "Sono qui per lanciare un Sos globale – Save Our Seas – sull’innalzamento dei livelli del mare. Una catastrofe mondiale che sta mettendo in pericolo questo paradiso del Pacifico" ha affermato. Fondato nel 1971, il Forum comprende Australia, Cook Islands, Federated States of Micronesia, Fiji, French Polynesia, Kiribati, Nauru, New Caledonia, New Zealand, Niue, Palau, Papua New Guinea, Republic of Marshall Islands, Samoa, Solomon Islands, Tonga, Tuvalu, e Vanuatu. L’importanza del Forum si è accresciuta negli ultimi anni nel pieno della competizione geopolitica tra Usa e Cina per affermare influenza nella regione. (ANSA).