(ANSA) – BOLZANO, 30 AGO – Da cinquant’anni il trentino Franco Gionco sale almeno due volte all’anno al rifugio Bicchiere. Nei giorni scorsi, il 77enne è arrivato per la 107/a volta al ‘Gino Biasi al Bicchiere’, in tedesco Becherhaus, che con i suoi 3.195 metri è il rifugio più alto delle Alpi orientali. Non sono di certo una passeggiata le sette ore di camminata e i 1.700 metri di dislivello per raggiungere l’antico rifugio, inaugurato nel 1894 e intitolato all’epoca all’imperatrice Sissi. In almeno 50 salite Franco è stato accompagnato dalla moglie Laura. L’adventure world reporter, che si affaccia alle otto decadi di vita, si sente in forma come un 40enne, si dice innamorato "del più suggestivo rifugio di tutte le Alpi". "Agli inizi, dal 1974 al 1079, salire lassù era una vera avventura, con il rifugio incustodito. Viveri, bevande, sacco a pelo: tutto andava portato in quota in spalla", ricorda. La salita dalla val Ridanna era particolarmente delicata con vecchi, rari e logori cavi di aiuto nei punti più esposti. "La salita dalla val Passiria un tempo era davvero impressionante con il ghiacciaio e i suoi seracchi, sembrava essere in Groenlandia", ricorda. Franco in 50 anni ha effettuato anche moltissime salite invernali con gli sci e le pelli di foca. Dalle sue frequenti visite è nata un’amicizia con gli storici gestori Hermann ed Erich ed ora con Lukas Lantschner. "Nel tempo, dopo cinquant’anni di frequentazione, nulla è cambiato: la forma fisica e il mio amore per il Bicchiere sono senza tempo", rassicura. Il record assoluto di scalate spetta con ogni probabilità a Gionco, ma ci sono anche altri habitué al Becherhaus, come Willi Weissteiner, che nei giorni scorsi, a 90 anni, è salito per la 37/a volta al rifugio. Il soprannome del brissinese è infatti Becher Willi, il Willi del Bicchiere. (ANSA).