(ANSA) – NEW YORK, 30 AGO – Dopo Beyonce, Celine Dion e i Foo Fighters, anche gli Abba hanno diffidato Donald Trump dall’usare la loro musica ai comizi: la Universal Music Group che detiene i diritti del popolare gruppo svedese ha fatto sapere di non essere stata interpellata dalla campagna del candidato repubblicano per avere il permesso di usare le canzoni e che il video da un evento in particolare dei giorni scorsi in Minnesota "deve essere immediatamente ritirato e rimosso". Martedì scorso, nello stadio di St. Cloud, il candidato presidenziale aveva fatto suonare brani come Money, Money, Money, The Winner Takes It All e Dancing Queen. Il Minnesota è lo stato con la più alta percentuale negli Usa di abitanti di origine svedese. La campagna, che aveva anche mostrato su un maxischermo un video degli Abba assieme a messaggi che chiedevano donazioni per la rielezione di Trump, sostiene però di aver ottenuto il permesso attraverso un accordo con Broadcast Music Inc. e la American Society of Composers, Authors and Publishers. Benny Andersson, Agnetha Fältskog, Anni-Frid Lyngstad and Ulvaeus sono gli ultimi musicisti a diffidare Trump dall’uso della loro musica. Celine Dion si è infuriata quando ha saputo che il suo successo da Titanic My Heart Will Go On era risuonato in un comizio in Montana mentre Beyoncè ha bloccato l’uso da parte dell’ex presidente del brano Freedom, la cui licenza è stata concessa alla rivale democratica Kamala Harris e da allora è diventato l’inno ufficioso della campagna democratica. Hanno protestato anche i Foo Fighters quando hanno sentito il loro brano My Hero fare da sfondo all’evento di endorsment di Trump da parte di Robert Kennedy Jr. La campagna repubblicana sostiene di avere comprato i diritti dal servizio di BMI Songview e la band ha fatto sapere che donerà tutti i proventi alla campagna della Harris. Non è in realtà chiaro quanto potere hanno i musicisti per bloccare l’uso della loro musica da parte di politici. Secondo gli esperti legali dipende tutto dal come la musica è usata e non sembrano esserci problemi se un partito ha ottenuto una licenza da Bmi o Ascap come sostiene di aver fatto la campagna di Trump. (ANSA).