(ANSA) – MILANO, 28 AGO – La mancanza del necessario "piano attuativo" per costruire, con gli annessi servizi per i residenti dell’area interessata, l’altezza della costruzione che arriva a 41 metri, superando i 25 che sono il limite proprio per fare a meno del piano attuativo, e poi l’assenza di una delibera di Giunta o del Consiglio comunale, con la convenzione urbanistica stipulata, invece, davanti a un notaio tra il privato costruttore e un dirigente comunale. Sono questi, da quanto si è saputo, gli elementi principali delle presunte irregolarità evidenziate dai consulenti della Procura di Milano – il giurista Alberto Roccella e l’urbanista Maurizio Bracchi – sul progetto immobiliare Bosconavigli, che dovrebbe sorgere nello storico quartiere San Cristoforo, zona sud-ovest del capoluogo lombardo. Progetto ideato dall’archistar Stefano Boeri, già noto in tutto il mondo per il Bosco verticale. La consulenza è stata depositata da poco dai due professori agli atti dell’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, aperta per l’ipotesi di lottizzazione abusiva e al momento a carico di ignoti. Dopo il deposito della consulenza e anche di una relazione della Gdf gli inquirenti procederanno con le iscrizioni nel registro degli indagati. Si tratta di uno dei numerosi fascicoli di indagine portati avanti da quasi due anni ormai dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici del pool guidato dall’aggiunta Tiziana Siciliano sulla gestione urbanistica in città e che ha portato anche a sequestri di cantieri di grattacieli e palazzi in costruzione. A settembre, tra l’altro, alla Camera si dovrebbe discutere una proposta di legge ribattezzata "salva Milano", proprio a seguito delle numerose indagini della Procura milanese su presunti abusi edilizi in operazioni immobiliari, che non avrebbero rispettato normative regionali e nazionali. (ANSA).