(ANSA) – BOLOGNA, 27 AGO – Incuria, sporcizia, rifiuti abbandonati di ogni tipo. Così si è presentata via del Traglione a Parma agli occhi di Paola Pellinghelli, mamma di Tommaso Onofri, il bambino rapito e ucciso nel 2006 quando aveva solo 18 mesi. A poca distanza c’è il cippo in memoria del piccolo, nel punto in cui fu ritrovato esamine. A denunciare la condizione della strada che porta al "bosco di Tommy" (non è la prima volta che accade) e a chiedere aiuto per ripulirla è la signora Pellinghelli sulle pagine della Gazzetta di Parma. In una piazzola ai lati della via è stato scaricato materiale edile, cartongesso, tubi di silicone, cartoni. Poco più avanti rifiuti domestici ingombranti, compreso un seggiolino per auto. All’ANSA la madre racconta che "fino alla pandemia siamo riusciti a tenere pulito, organizzandoci con volontari, poi ci siamo dovuti fermare e anche io non venivo da un po’. Ora la situazione è questa, ma non avrei mai immaginato una cosa così. L’abbandono dei rifiuti e il degrado mi danno fastidio ovunque, ma in questo posto, proprio non capisco come si possa…". Così, la richiesta di aiuto lanciata oggi sulla Gazzetta: "Proverò a riformare una squadra di volontari – dice – Se il Comune darà i permessi e Iren accettasse di portare via quella massa di rifiuti ce la faremo ancora. E se qualche buon’anima potrà darmi una mano gliene sarò grata". In poche ore già qualcuno l’appello lo ha raccolto: "Un imprenditore di Parma ha chiamato dicendo che è a disposizione con un camion e una squadra per ripulire tutto, una signora di 80 anni mi ha telefonato per dirmi che lei c’è – racconta – Alla fine quando mi muovo qualcosa succede e non lo dico per presunzione, ma è Tommaso che è rimasto nel cuore di tutti". (ANSA).