(ANSA) – MILANO, 27 AGO – La scrittrice, attivista e relatrice in alcuni convegni Cecilia Parodi è indagata a Milano per "istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa" e per diffamazione aggravata dall’odio razziale, a seguito della denuncia della senatrice a vita Liliana Segre e in relazione ad un video, pubblicato su Instagram nei mesi scorsi, nel quale avrebbe affermato, tra le altre cose, "odio tutti gli ebrei". Il fascicolo, a seguito della denuncia della senatrice Segre, assistita dal legale Vincenzo Saponara, è stato aperto dal pm Leonardo Lesti della Procura guidata da Marcello Viola. Su Instagram, stando a quanto ricostruito nelle indagini, Parodi avrebbe prima usato frasi antisemite contro Segre e poi, dopo un commento di un utente, avrebbe anche pronunciato una serie di affermazioni come "odio tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, dal primo all’ultimo…". Proprio per queste frasi la Procura ipotizza anche l’accusa di istigazione a delinquere, assieme a quella di diffamazione aggravata. Del video choc, in cui venivano usate anche altre espressioni contro gli ebrei, si era parlato a inizio luglio scorso, tanto che i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza avevano annunciato che avrebbero portato proprio in Commissione il "caso di Cecilia Parodi, scrittrice e relatrice in alcuni convegni, per le gravissime dichiarazioni antisemite che in queste ore stanno circolando in maniera massiccia in rete". E il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, aveva spiegato che Parodi "sarebbe stata ospite anche di alcune iniziative dei giovani del Pd". Dopo la denuncia, presentata nelle scorse settimane alla Procura di Milano dall’avvocato di Segre, e l’iscrizione del fascicolo per le due ipotesi di reato, gli inquirenti dovranno valutare anche eventuali profili di competenza territoriale ad indagare e se sarà necessario semmai trasmettere gli atti di indagine ad altra sede giudiziaria. (ANSA).