“Turisti a mollo tra i batteri davanti al tempio Voltiano, ma il lago a Como potrebbe essere balneabile”. Il presidente di Legambiente Como Enzo Tiso interviene nel dibattito sul turismo in città e sui comportamenti vietati e porta l’attenzione anche sul tema della qualità dell’acqua, con un intervento che vuole essere una provocazione.
“Guardando le immagini dei tanti turisti a mollo davanti al Tempio Voltiano in un brodo di enterococchi ed escherichia coli, qualcuno si è chiesto se un giorno sarà mai possibile dichiarare
balneabile questo lembo di costa davanti ai Giardini a Lago – scrive Tiso – La risposta a questa domanda è a nostro avviso positiva. Una provocazione, perché non auspichiamo la realizzazione di un affollato lido pieno di ombrelloni davanti al Tempio Voltiano e al Monumento ai Caduti, ma ci piacerebbe che a distanza di 48 anni dalla legge sulla tutela dell’acqua non ci fossero più scarichi fognari scarsamente depurati o addirittura non depurati nel lago”.
Un lago balneabile a Como per Legambiente è un obiettivo possibile. “Occorre tenere conto delle insidie rappresentate dalla profondità e dalle correnti e prevenire il pericolo di annegamento – spiega Tiso – È tuttavia realistico pensare di poter ridurre l’inquinamento batteriologico che mette a rischio la salute di chi osa anche solo mettere i piedi in acqua. Negli ultimi anni c’è stato un miglioramento della situazione del primo bacino, ma per il tratto davanti ai Giardini l’ostacolo principale è il torrente Cosia con il suo carico di acqua contaminata di origine fognaria”.
Gli ambientalisti comaschi hanno più volte indicato una serie di interventi che dovrebbero essere attuati per risolvere il problema. “Ci sarebbe bisogno di una analisi accurata e aggiornata della situazione esistente, di un conseguente progetto di risanamento e di interventi finalmente risolutivi con un cronoprogramma a scadenze ravvicinate – conclude Tiso – Queste considerazioni le facciamo ormai da anni, ma sono appelli purtroppo mai seguiti da risposte esaurienti da parte di chi dovrebbe programmare o mettere in atto decisioni operative”.