Como: dopo dimissioni e siluramenti, il nuovo assetto di giunta. Il sindaco Alessandro Rapinese ha redistribuito le deleghe rimaste vacanti dopo l’uscita volontaria di Nicoletta Anselmi e la cacciata di Francesca Quagliarini. Nessun nuovo assessore, solamente una diversa ripartizione delle competenze. La giunta di Como quindi rimane composta da sette assessori più il sindaco.
Ed è proprio il sindaco ad aver preso la delega più pesante tra quelle vacanti, ossia quella al Personale, lasciata dalla dimissionaria Nicoletta Anselmi. Rapinese quindi ora è, oltre che sindaco, anche assessore a: Patrimonio, Sport, Sicurezza, Polizia locale, Affari generali, Relazioni internazionali, Innovazione tecnologica, Urbanistica, Mobilità e trasporti e, appunto, Personale.
Rispetto all’uscita di Anselmi, l’addio alla giunta di Francesca Quagliarini era stato invece decisamente più rumoroso. In primis, perché Quagliarini fin dalla campagna elettorale che ha portato Rapinese alla vittoria era considerata una persona di grande fiducia del sindaco. In secondo luogo, per le modalità: Quaglairini non se n’è andata, ma è stata allontanata da Palazzo Cernezzi con parole durissime. Nelle motivazioni della revoca, il sindaco Rapinese scriveva, testualmente: “Impegno inferiore alle aspettative e insoddisfacente e che potrebbe compromettere la realizzazione del programma di mandato”.
Le sue deleghe – Politiche giovanili, Pari opportunità, Diritti civili, Quartieri e partecipazione – sono state assegnate al vicesindaco Nicoletta Roperto, che già si occupa di Politiche educative, sociali e abitative, Volontariato e Asili nido.