Turismo “selvaggio” sul lago di Como: nuovo affondo di Elisabetta Patelli, presidente onoraria dei Verdi della Lombardia e colonna portante dell’ambientalismo comasco, che fotografa panni stesi sulla transenna che delimita il luogo di una tragedia.
Nei mesi scorsi Patelli – come altri – si è esposta sull’invasione turistica di massa sul Lago di Como, chiedendo a gran voce una regia di un fenomeno che porta con sé vantaggi e svantaggi, benefici e paradossi.
Paradossi come le tende piazzate in città vista lago, o come – in questo caso – i panni stesi vicino a un luogo di una tragedia: un episodio riferito e fotografato dalla stessa Patelli.
Nella piazzetta in fondo a viale Geno l’ambientalista comasca ha fotografato un camper in sosta – e fin qui nulla di strano – con il portabici che invade però il marciapiede: in aggiunta, si notano due panni stesi sulla transenna che delimita il punto in cui la sera del 6 gennaio scorso Morgan Algeri, 38enne bergamasco e Tiziana Tozzo, 45enne canturina, sono morti precipitando nel lago con l’automobile. I panni sono stesi proprio a pochi centimetri dai fiori che ricordano la tragedia.
“Camping selvaggio nella città del turismo selvaggio – sbotta Elisabetta Patelli – tollerato da sempre in fondo viale Geno, nel punto panoramico più bello e pregiato della città. Come mai non c’è controllo in questo punto? Panni stesi sulle transenne che delimitano l’area da cui l’auto è precipitata nel lago, dove ci sono i fiori e le foto dei due deceduti. Non basta allontanare le tende dal lungolago sotto gli occhi di tutti – conclude Patelli – Ci vogliono regole, restrizioni e controlli su tutto il territorio comunale”.