Overtourism a Como, è polemica in città e si riaccende lo scontro politico a Palazzo Cernezzi. Il Pd, in una nota, attacca l’amministrazione comunale: “Purtroppo, a oggi, non è chiaro come la giunta intenda governare il fenomeno dell’overtourism e quali iniziative assumere. Una grave mancanza da parte di un’amministrazione che testimonia, ancora una volta, l’incapacità di vedere il territorio con una visione ampia e lungimirante”, dicono i consiglieri del PD Patrizia Lissi, Stefano Legnani, Eleonora Galli e Stefano Fanetti.
Poi i consiglieri dem tornano sulle 61 interrogazioni depositate nei giorni scorsi in Comune: “Una di queste, riguarda il fenomeno dell’overtourism, che interessa sempre di più la nostra città e che è più che mai di attualità – e aggiungono – Nel Dup (Documento Unico di programmazione) viene definito come un fenomeno con impatto negativo sulla qualità della vita dei residenti e sull’esperienza del visitatore, pur riconoscendo, l’opportunità economica che l’essere diventata una meta turistica rappresenta per la città – proseguono – Eppure, a leggerlo bene, non emerge nessuna idea concreta per far fronte al problema”.
A stretto giro arriva la replica del sindaco della città, Alessandro Rapinese: “Mi sembra che la nostra amministrazione sia attiva su più fronti. Dagli interventi straordinari di polizia e di pulizia”. Il primo cittadino non risparmia critiche e lancia una provocazione: “Di sicuro meglio essere invasi da turisti che prima o poi se ne vanno che dagli irregolari, difesi dal Pd, che invece restano qui in eterno”. Una provocazione molto forte quella che arriva dal primo cittadino di Como che conclude: “Vorrei ricordare ai partiti che questa città era una giungla di pullman, ora il problema è stato risolto”. E ancora: “Prima non c’era un regolamento dei taxi performante e a breve, invece, ne avremo il 51% in più. Si tratta di problematiche relative al turismo che sono state risolte”. Infine Rapinese conclude: “Circa le domande alle quali il Pd continua a fare riferimento semplicemente non sono state accolte perché il regolamento non lo consentiva”.