(ANSA) – ROMA, 16 AGO – Non trova pace la vicenda relativa al concorso per diventare presidi che si è svolto nel 2017. Alla vigilia di Ferragosto, infatti, il Tar del Lazio ha sospeso in via cautelare la procedura relativa alla nomina dei vincitori del concorso. Nel Lazio si tratta di 25 persone; sono 519 a livello nazionale. "Attendiamo sviluppi e indicazioni da parte del ministero dell’Istruzione su come dobbiamo muoverci", fa sapere all’ANSA il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, Anna Paola Sabatini. La quale aggiunge che l’Ufficio scolastico era pronto per l’informativa sindacale che sarebbe dovuta partire proprio oggi. In sostanza il Tar del Lazio ha congelato l’imminente nomina dei futuri dirigenti scolastici che hanno partecipato al corso-concorso nazionale riservato che si è svolto nei mesi scorsi grazie ad un emendamento. La sospensione resterà in vigore almeno fino al 5 settembre, giorno in cui è fissata la camera di consiglio. Il concorso riservato per dirigenti scolastici, che si è concluso i primi di luglio, era stato previsto da una disposizione voluta dal Parlamento per mettere fine ai contenziosi in essere derivati dalla gestione del concorso ordinario del 2017. "Il ricorso – spiega il sindacato Udir – mira a tutelare gli interessi dei docenti impegnati nel nuovo concorso ordinario per dirigenti scolastici 2023, i quali hanno già superato la preselettiva e sono in attesa della prova scritta per il prosieguo delle operazioni concorsuali". Il sindacato ha incaricato il proprio segretario nazionale, Dario Tumminelli, di richiedere l’intervento urgente del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, affinché venga prestata massima attenzione alla procedura concorsuale. E propone che questo periodo di sospensione sia utilizzato al meglio per garantire la trasparenza delle operazioni, partendo da un controllo rigoroso dei titoli di accesso dichiarati da candidati alla procedura riservata del concorso 2017. L’obiettivo, afferma, è tutelare i futuri dirigenti scolastici e scongiurare il rischio di una successiva destituzione dall’incarico per mancanza dei requisiti. L’Associazione Radamante fa sapere che lunedì prossimo avvierà le procedure per far aderire al ricorso i vincitori e gli idonei dell’ultimo concorso straordinario chiedere l’annullamento della sospensiva e farli costituire in giudizio per salvare tutta la procedura concorsuale. (ANSA).