(ANSA) – PERUGIA, 14 AGO – "La Procura di Perugia ha svolto indagini su vicende specifiche e non su un presunto ‘sistema Palamara’ che è, fra l’altro, una denominazione certamente efficace, utilizzata però dai mass media": il procuratore di Perugia Raffaele Cantone commenta così, rispondendo all’ANSA, le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio nell’intervista al Corriere della sera di ieri riprese oggi anche da Il Giornale. "Sui fatti di cui si è occupato l’Ufficio da me diretto sono state svolte tutte le indagini e tutti i procedimenti pendenti si sono conclusi e non mi risulta che vi fossero altri testimoni da ascoltare. Non so se, però, il ministro Nordio si riferisse alle indagini della Procura di Perugia o ad altre indagini penali o disciplinari" aggiunge. Riguardo alla possibilità che ci siano intercettazioni di Palamara non rivelate, Cantone ha affermato: "mi rifiuto categoricamente di credere che il Ministro abbia potuto riferire una circostanza di tal genere". "E’ un ex magistrato – ha sostenuto – ed un giurista di fama; se avesse avuto notizie di tal tipo avrebbe certamente, come è suo obbligo, presentato una denuncia all’Autorità giudiziaria ed attivato i poteri che l’ordinamento giudiziario gli attribuisce e non avrebbe certo riferito di ciò alla stampa; a me non risultano intercettazioni occultate; gli accertamenti svolti da parte del mio ufficio lo hanno escluso categoricamente; ovviamente se il Ministro o altri hanno prove di tal tipo sono pronto a ricredermi e a svolgere indagini se dovessimo essere noi officiati ad occuparcene". Esisteva un sistema Palamara per le nomine in magistratura o ci sono singoli reati? "Non spetta a me dare giudizi di tal tipo – ha detto Cantone -; l’Ufficio si è occupato di reati ed ha svolto indagini su singoli procedimenti, alcuni dei quali conclusi con patteggiamenti, altri con assoluzioni e altri ancora con richieste di archiviazioni. Questo era il nostro compito e lo abbiamo svolto". Riguardo alla possibilità che Palamara possa avvalersi delle nuove norme per i processi di Perugia, il procuratore ha specificato che "molto correttamente l’ex consigliere del Csm rimetterà ai suoi avvocati le questioni relative agli effetti della riforma recata dalla legge Nordio sui suoi processi". "Attendiamo, quindi – ha aggiunto -, le eventuali istanze degli avvocati, con i quali, pur nella diversità di posizioni, vi è un rapporto di assoluta correttezza. Il tema degli effetti della modifica della norma sul traffico di influenze sui processi già definiti è una questione giuridica interessantissima e ovviamente esamineremo con grande attenzione le eventuali osservazioni dei difensori e daremo la nostra opinione. Poi sarà il tribunale di Perugia ad esprimersi". (ANSA).