900 tonnellate di materiale raccolto in quindici giorni nel Lago di Como dopo l’alluvione dell’8 di luglio. Il battello spazzino da solo non riusciva a gestire la quantità di rami, alberi interi e altri detriti, tanto che il Comune di Como ha dovuto contattare una ditta specializzata che ha allestito un pontone in acqua con un escavatore gommato per dare supporto. Dopo i primi 10 giorni di lavoro è stata necessaria una proroga di altri 5 vista la quantità di legname che continuava ad arrivare nel primo bacino.
“Abbiamo dovuto fare fronte a questa situazione di emergenza e di conseguenza alla spesa dell’intervento – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Michele Cappelletti – e per questo abbiamo un debito fuori bilancio che ammonta a 71.405 euro”. Tema al centro della seduta del consiglio comunale di ieri sera chiamato al riconoscimento del debito per le opere di somma urgenza finalizzate al ripristino e alla messa in sicurezza delle acque della città. Parere favorevole dell’aula come è stato ribadito durante le dichiarazioni di voto dai capigruppo che hanno sottolineato come “per conformazione orografica” Como riceve la maggior parte dei rifiuti che arrivano dagli altri paesi.
La consigliera della Lega Elena Negretti – che da assessore si era trovata a gestire situazioni analoghe – ha chiesto alla giunta se fosse stato adottato “il principio di responsabilità” e quindi se si fosse capito da dove proveniva il materiale e – di conseguenza – se fosse stato richiesto un contributo economico. Il sindaco Alessandro Rapinese ha chiarito che ha partecipato ad una riunione in Provincia “in relazione ad un aggiornamento repentino fatto a cavallo dello scorso anno con una normativa regionale – ha detto –. Nelle misure di emergenza deve intervenire la provincia – ha spiegato – è agli atti una nostra comunicazione – che è in itinere – in relazione a quelle che possono essere le compartecipazioni nel quadro di questa normativa”.
Come detto l’aula ha espresso parere favorevole ma non senza una stoccata polemica proprio durante le dichiarazioni di voto da parte della consigliera Negretti: “So cosa vuol dire affrontare situazioni di questo tipo – ha sottolineato – ma ricordo bene le parole dell’allora consigliere Rapinese quando disse che il buon amministratore agisce subito, togliendosi il matitino dall’orecchio e sollecitando i pagamenti dagli altri comuni”.