Frontalieri sostanzialmente stabili in Canton Ticino. I numeri – relativi al secondo trimestre 2024 – diffusi dall’Ufficio Federale di Statistica parlano di una lieve risalita dopo il leggero calo registrato nel primo trimestre (Qui i dati completi).
Alla fine di giugno i lavoratori con un permesso G – in larga parte comaschi – che ogni giorno si recano nel cantone di lingua italiana sono 78.925 (erano 78.645 alla fine dello scorso marzo), un aumento dello 0,3%. Rispetto allo stesso periodo del 2023 si nota una flessione dello 0,4%.
Complessivamente gli italiani che lavorano in Svizzera ora sono 91.633 (erano 92.680 nei primi tre mesi dell’anno), anche in questo caso si denota una discesa ma nell’ordine dello 0,3% in un anno.
Oltre all’Italia, i principali paesi di provenienza dei frontalieri in Svizzera sono la Francia, la Germania e l’Austria. In totale, in tutta la Confederazione sono 398.569 i lavoratori stranieri che varcano il confine ogni giorno. Lo 0,8% in più rispetto al trimestre precedente e il 3% in più in un anno. In prevalenza i frontalieri sono uomini.
La maggior parte lavora nel settore terziario, quindi nel commercio e nei servizi. Segue il settore dell’industria e delle costruzioni. Soltanto una minima parte di frontalieri è impiegata nell’agricoltura e nell’allevamento.