(ANSA) – ROMA, 05 AGO – Il decreto Ricostruzione è legge: l’aula della Camera ha dato il via libera definitivo con 153 voti a favore, 94 contrari e 4 astenuti. Il provvedimento introduce norme urgenti "per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali". Il dl era già stato approvato dall’Aula del Senato lo scorso 31 luglio. Nel testo sono confluite anche le misure previste dal decreto sui Campi Flegrei. Nel decreto si prevede il riconoscimento di contributi ai privati che hanno avuto la casa danneggiata da eventi calamitosi. Si elimina la possibilità di accedere ad un contributo per il danneggiamento di beni mobili non registrati, danneggiati dal sisma del 2016. E si prevede che il Commissario straordinario possa riconoscere un contributo commisurato in maniera forfettaria e sulla base del numero e della tipologia dei vani all’interno dei quali erano i beni mobili. Si accelerano poi le procedure di ristoro nell’ambito degli interventi di ricostruzione privata per far rientrare al più presto le persone nelle proprie abitazioni. Il Commissario straordinario, nel procedere alle verifiche a campione sui beneficiari, con cadenza che può essere anche mensile, può avvalersi anche di enti pubblici o organi statali. E può revocare il benefico se accerta che non esistevano i presupposti per poterlo concedere. Nel testo si indicano anche nel dettaglio i suoi poteri e le procedure per la selezione della figura del Commissario oltre che le varie proroghe. Quello per le regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, interessate dalle alluvioni, resterà in carica fino al 31 dicembre 2024. Il decreto prevede anche che il Gruppo FS possa dare un contributo importante per la messa in sicurezza delle infrastrutture nei territori colpiti da calamità naturali. Nel testo è confluito il decreto che stabiliva misure a favore dei Campi Flegrei colpiti dal bradisisma. Si istituisce anche per questa emergenza la figura del Commissario Straordinario e si indicano interventi di riqualificazione degli edifici pubblici e per la funzionalità delle infrastrutture di trasporto. Introdotta infine anche una norma di interpretazione sulla Fondazione ‘Milano Cortina 2026’, in cui si prevede che la fondazione non riveste la qualifica di organismo di diritto pubblico e che le sue attività non sono disciplinate da norme di diritto pubblico. (ANSA).