(ANSA) – GENOVA, 02 AGO – "Per la prima volta si è scritto nero su bianco che la possibilità di reiterare un reato dipendeva dalla funzione esercitata da un eletto dai cittadini, su questo il Parlamento si dovrà interrogare". L’ex presidente della Regione Giovanni Toti, rispondendo in conferenza stampa alle domande sulle dinamiche che l’hanno portato alle dimissioni, torna a parlare dei ruoli di politica e giustizia, e dei meccanismi che lo hanno portato per quasi tre mesi ai domiciliari. "Quest’inchiesta corre lungo un crinale tra politica e giustizia che mette insieme tante cose – aggiunge – la politica non può non interrogarsi sui limiti al finanziamento e all’azione politica rispetto ai suoi finanziatori, e il controllo di legittimità sugli atti non può eccedere i limiti della politica di decidere in autonomia". E ancora: "Noi non abbiamo prodotto atti illegittimi, finanziamenti illegittimi, io sono contrario al finanziamento pubblico e sono per il finanziamento privato, ma gli stakeholder devono avere rapporti con la politica, questa roba qua va normata altrimenti avremo accuse di asservimento di funzione, gli imprenditori fuggiranno ogni volta che dovranno chiedere un aiuto, quello di cui è accusato il presidente Toti – conclude -. Non sono gli atti ma per l’influenza esercitata e questo si potrebbe applicare anche ai leader nazionali che dovessero intervenire su scelte del territorio". (ANSA).