Il ciclismo tricolore è in lutto per la scomparsa, a 97 anni, di Agostino Omini, figura storica del movimento ciclistico italiano e mondiale e presidente della Federazione Ciclistica Italiana dal 1981al 1995. Nato a Milano, Omini è stato molto legato al territori comasco: è stato infatti sposato con Adele Guglielmetti, di Mozzate (scomparsa nel 2021). La salma è stata composta alla Casa Funeraria Canavesi a Tradate. Domani, venerdì 2 agosto, alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Locate Varesino ci sarà la recita del Rosario, seguita alle 15.30 dalla celebrazione del rito funebre.
La sua carriera nel mondo del pedale è iniziata nel 1950 da presidente del gruppo sportivo Simonetta di Milano. Nel 1954 ha assunto la direzione sportiva dell’Unione Sportiva Mozzatese e nel 1962 è entrato nel direttivo del Comitato Regionale Lombardo per poi diventarne presidente nel 1973. Di anno in anno Omini ha rivestito importanti cariche nazionali e mondiali. Nel 1993 è stato nominato vicepresidente dell’Uci-Unione ciclistica internazionale. Per i meriti acquisiti ha ricevuto a Parigi nell’aprile 2000 la più alta onorificenza del movimento olimpico, l’Ordine Olimpico, da parte del presidente del Cio, lo spagnolo Antonio Samaranch. Nel 2001 il congresso dell’Uci lo ha nominato “vice-presidente onorario a vita”.
“La figura di Omini ha accompagnato la mia avventura nel ciclismo, dagli esordi seguendo mio padre fino a tutta la mia attività da corridore e dirigente” ha detto l’attuale presidente della Federazione Italiana, Cordiano Dagnoni. “E’ stato un punto di riferimento per noi cresciuti a Milano e Lombardia e poi a livello nazionale. A nome anche di tutto il Consiglio federale esprimo i sensi del più profondo cordoglio per la sua scomparsa. Tutto il movimento ciclistico si stringe in un commosso abbraccio alla sua famiglia”. Anche Arif Messora, presidente della Federazione comasca, ha manifestato parole di cordoglio a nome del movimento ciclistico lariano.