E’ arrivato il giorno “x”, dopo varie proroghe, della convenzione tra il Comune di Como e il Co.Mac, il Consorzio Mercato Agricoltori Comaschi, i produttori entro oggi devono lasciare i padiglioni del mercato coperto di via Mentana, dove da oltre dieci anni offrono ai clienti i loro prodotti a chilometro zero, per i lavori di ristrutturazione.
Slow Food, associazione internazionale no profit impegnata a ridare valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, prende carta e penna in favore degli agricoltori che hanno raccolto firme e hanno chiesto aiuto alla politica per evitare lo spostamento, peraltro al momento non sarebbe stata indicata un’altra sede.
Di seguito la nota.
“Il 31 luglio scade la concessione al COMAC (Consorzio Mercato Agricoltori Comaschi) dell’area del mercato coperto di Como riservata ai produttori locali.
Molti di questi produttori – che abbiamo visitato direttamente in azienda constatando la genuinità della loro attività – sono anche amici di Slow Food Como e corrispondono ai principi alla base della nostra associazione. Il Comune di Como ha intimato lo sfratto ai produttori per eseguire lavori di miglioramento e adeguamento dell’edificio, senza proporre nessuna localizzazione alternativa anche all’interno dello stesso mercato. Al termine dei lavori – dei quali non si conosce né la portata né la scadenza – è intenzione del Comune bandire una nuova gara di assegnazione, rivolta sempre ai produttori locali.
Riteniamo che siano benvenuti i lavori, se necessari, e chiediamo che siano rapidi – così come la nuova gara di assegnazione – perché si possa ritornare ad acquistare il cibo “buono, pulito e giusto” direttamente da chi lo produce nel nostro territorio.
Nel contempo, chiediamo che il Comune si attivi per assicurare senza interruzioni il servizio offerto dai produttori locali, trovando una sistemazione temporanea fino al completamento dei lavori di ristrutturazione.
Facciamo nostra la preoccupazione dei produttori che partecipano al COMAC e che, in questi anni, hanno consentito ai comaschi, ma non solo, di avere a disposizione dei prodotti locali e di piccola scala e, pertanto, più sostenibili.
È doveroso, per la nostra associazione che difende i produttori locali, essere parte diligente di controllo e di coordinamento in questa delicata fase del mercato dei produttori di Como.
Per questo manterremo il contatto con l’amministrazione comunale e ogni parte interessata per favorire il dialogo e per trovare soluzioni che vadano a vantaggio di tutti: dei produttori locali, dei cittadini consumatori e del Comune.
Comitato Slow Food Como“