Forte preoccupazione ad Alzate e nel territorio della Brianza per l’annunciata chiusura della ditta Biesse, specializzata nella produzione di macchinari per la lavorazione del legno. L’intenzione della proprietà, infatti, è di concentrare l’attività produttiva a Pesaro. Lo stop è stato preventivato per la fine di quest’anno.
L’apprensione è per i 56 dipendenti, che in teoria dovrebbero trasferirsi nelle Marche per mantenre l’occupazione. Si tratta poi di capire se, al di là dei disagi di un eventuale volontà a questa migrazione, l’offerta possa riguardare tutti o una parte dei lavoratori.
Attualmente è in vigore un contratto di solidarietà che scade il 31 ottobre; l’accordo già prevede 13 esuberi.
Da parte dell’azienda non ci sono state aperture a soluzioni differenti, dopo che il problema è stato sollevato da più parti. L’intenzione di trasferire tutto nelle Marche è stata ribadita anche in un recente incontro con i sindacati, che hanno proclamato scioperi e convocato assemblee. Una protesta che proseguirà anche nelle prossime settimane e in un autunno che si annuncia molto caldo.
La chiusura oltre che per le persone coinvolte, avrà inevitabilmente anche ripercussioni per il tessuto economico di tutto il territorio.
La situazione della ditta Biesse di Alzate è approdata nel consiglio comunale del paese brianzolo. Marco Bonetto, di Giovine Alzate, ha infatti deciso di interrogare l’amministrazione sulle prospettive future e su eventuali iniziative da intraprendere. La richiesta è su cosa intenda fare il Comune, considerando famiglie, lavoratori e l’impatto sul territorio.