(ANSA) – LATINA, 26 LUG – Si è tenuto questa mattina l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto dopo esser stato abbandonato davanti casa dal suo datore di lavoro con un arto amputato perso in un incidente in un’azienda agricola di borgo Santa Maria, a Latina. Il gip Giuseppe Molfese ha ascoltato Soni, la moglie del trentunenne scomparso, e un altro bracciante testimone oculare, accompagnato dal segretario generale della Flai Cgil Hardeep Kaur. In aula il pm Marina Marra, l’avvocato di Soni, quelli della difesa di Antonello Lovato e, infine, Giovanni Lauretti, avvocato di parte civile. "Soni è rimasta molto lucida e ha saputo descrivere tutte le fasi dell’incidente, compresi i momenti successivi, tra cui il trasporto del corpo davanti la loro abitazione. Si è emozionata quando ha dovuto descrivere la fase del dolore del suo compagno. Ha fornito una testimonianza che rimarrà agli atti del processo e potrà essere utilizzata in qualsiasi fase", ha detto l’avvocato Lauretti. Rispetto ai primi verbali, quest’ultimo ha aggiunto che Soni "ha ricordato una cosa in più, vale a che quando era nel furgone toccava la testa del suo compagno e non era sanguinante, mentre quando è stato lasciato davanti l’abitazione – secondo lei perché è stato buttato e, dunque, ha toccato con la testa contro un cordolo di cemento -, anche il capo sanguinava". Lauretti ha poi spiegato che gli avvocati della difesa hanno posto "molti quesiti alla compagna di Satnam, soprattutto relativi al rapporto di lavoro – chi dava le direttive, in che lingua, ma anche sul macchinario, che Soni ha definito artigianale e che non vedevano spesso utilizzato – ma in parte anche sul trasporto nell’abitazione". (ANSA).