(ANSA) – VICENZA, 25 LUG – La Guardia di Finanza di Vicenza ha arrestato tre amministratori di una società operante nel commercio di pneumatici, con sedi a Vicenza e Sandrigo (VI) ed un portale web per le vendite online e hanno eseguiti 21 perquisizioni ad altri 13 indagati. Otto le società tra Vicenza, Padova, Albignasego (PD), Mestrino (PD) e Venezia coinvolte in una frode fiscale. Le misure cautelari hanno riguardato un 56enne di Montegalda, la sua compagna, una 43enne romena e un 58enne di Sandrigo (Vicenza). L’indagine è iniziata nel 2022, dopo che è stato rilevato che il 56enne, mentre era in carcere per analoghi reati, era riuscito a riorganizzare la propria "struttura operativa" anche grazie all’ausilio di varie "teste di legno", fra le quali un 56enne marocchino conosciuto nel carcere "Due Palazzi" di Padova, formali amministratori di 3 società "cartiere" che emettevano fatture false. L’imprenditore si è fatto, inoltre, coadiuvare anche dalla compagna romena e dal figlio 26enne e da un 47enne ragioniere di Albignasego (PD), già noto coinvolti in simili inchieste, che si è adoperato per tenere in vita il "core business". Il sistema fraudolento si basava nell’acquisto di pneumatici in Europa (esente da Iva che doveva essere pagata poi in Italia) da parte delle società cartiere, le quali emettevano false fatture ma senza presentare le dovute dichiarazioni e senza pagare l’Iva dovuta che favoriva la vendita degli pneumatici a prezzi concorrenziali. Sono state emesse fatture false per 28 milioni di euro e un’evasione dell’Iva per 3 milioni di euro. Gli indagati hanno inoltre "svuotato" due società usate per la frode (e per questo era stato arrestato il 56enne) non pagando all’erario 40 milioni e portando quindi la magistratura a dichiarane il fallimento, e l’accusa di bancarotta fraudolenta. I finanzieri hanno anche scoperto che il 56enne, mentre era in carcere, era riuscito ad ottenere il regime di affidamento in prova ai servizi sociali, con conseguente scarcerazione, attraverso la falsa attestazione di attività di volontariato da parte del presidente e di un allenatore di una Asd vicentina di rugby che hanno rilasciato documentazione fittizia attestante la sua presenza quale manutentore degli impianti sportivi, mentre in realtà continuava a operare nella frode. (ANSA).