Accampamento nell’area dell’ex supermercato in via Regina Teodolinda: dopo lo sgombero dell’area delle scorse ore – con un blitz di polizia di Stato e locale – arriva l’ordinanza del Comune di Como che impone alla proprietà di mettere in atto, entro 15 giorni, le azioni necessarie (anche di tipo strutturale) per impedire gli accessi sia all’interno dell’edificio sia negli spazi di pertinenza esterna al confine con la strada. Palazzo Cernezzi impone anche di far allontanare gli occupanti, smantellare i giacigli di fortuna allestiti, la pulizia e il corretto conferimento dei rifiuti. Viene, infatti, precisato, che da regolamento tutti gli immobili commerciali pur dismessi devono essere tenuti puliti e in ordine. In questo caso l’intervento di ieri degli agenti ha accertato che non sono state svolte sufficienti attività di vigilanza sull’area.
L’ordinanza urgente arriva dopo mesi di segnalazioni. Già in altre occasioni le forze dell’ordine erano entrate e avevano identificato le persone presenti. L’area era stata trasformata in un accampamento abusivo tra coperte, materassi, abiti stesi e immondizia di ogni genere. Inoltre la zona era diventata una toilette a cielo aperto.
Il procedimento amministrativo – aperto anche sulla base della nota della Prefettura di Como – specifica che le misure chieste alla proprietà sono volte a superare situazioni di grave incuria e degrado del territorio che favoriscono l’insorgere di fenomeni anche di criminalità nello stabile. L’obiettivo è quindi prevenire e eliminare pericoli che minacciano la sicurezza urbana sia per chi abita nelle vicinanze sia per quanti parcheggiano nella zona. “Lo status quo – si legge – costituisce fattore propedeutico a fenomeni di accattonaggio, violenza, legati anche all’abuso di alcol, e vandalismi”. Situazioni che potrebbero poi celare – le valutazioni sono in corso – anche reati connessi allo spaccio e allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina.
La reazione del PD comasco
Dopo lo sgombero e le decisioni del Comune interviene il PD comasco. “Spesso si urla all’insicurezza, riversando tutte le colpe sulle persone senza dimora – si legge nella nota firmata dalla capogruppo in consiglio comunale Patrizia Lissi e dal segretario cittadino Daniele Valsecchi – questa gestione miope, fatta di sgomberi e di chiusure, non fa altro che aumentare quella stessa insicurezza. Occorre, invece, affrontare la questione alla radice, cercare soluzioni strutturali che contemplino la creazione di luoghi di accoglienza e azioni di reinserimento alla vita sociale e produttiva della nostra città. E’ la strada più lunga, ma senza dubbio la più efficace”.