(ANSA) – TEL AVIV, 20 LUG – Israele ha rivendicato l’attacco al porto di Hodeida, nello Yemen, che ha provocato un vasto incendio. Aerei da guerra israeliani hanno colpito "poco fa obiettivi del regime terrorista degli Houthi nell’area del porto di Hodeida in Yemen", ha detto il portavoce militare israeliano spiegando che l’attacco "è in risposta alle centinaia di attacchi condotti contro Israele nei mesi recenti", fra cui il drone che ha colpito Tel Aviv uccidendo una persona. Il premier israeliano, Banyamin Netanyahu, ha quindi lanciato il suo monito: "Chiunque desideri vedere un Medio Oriente stabile e sicuro dovrebbe opporsi all’asse del male iraniano e sostenere la lotta di Israele contro l’Iran e le sue metastasi: sia nello Yemen, sia a Gaza, sia in Libano, ovunque". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu. "Questa operazione – ha aggiunto – ha colpito obiettivi a 1.800 km dai nostri confini. Rende chiaro ai nostri nemici che non esiste luogo in cui non possa arrivare il lungo braccio dello Stato di Israele". Israele si aspetta – ha continuato il premier – che la comunità internazionale aumenti i suoi sforzi contro l’Iran e le sue metastasi, per frenare l’aggressione iraniana e per proteggere la libertà di navigazione internazionale". Netanyahu ha poi spiegato che il porto attaccato da Israele "non è un porto innocente. Era utilizzato per scopi militari, era utilizzato come punto di ingresso per le armi mortali fornite agli Houthi dall’Iran. Hanno usato quest’arma per attaccare Israele, per attaccare i paesi della regione, per attaccare una rotta marittima internazionale, una delle rotte marittime più importanti del mondo". Il portavoce ha detto che il raid ha colpito il porto, che era "usato dagli Houthi per ricevere le armi trasferite dall’Iran" e questo "danneggerà le entrate degli Houthi’, e ha poi spiegato che gli Stati Uniti sono stati informati prima del raid", e che l’attacco, che ha colpito a una distanza di circa 2.000 chilometri, si chiama ‘Long arm’ (Braccio lungo). "Si è trattato – ha aggiunto – di un attacco complesso che ha richiesto pianificazione e preparazione". Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha detto che "l’incendio che attualmente brucia a Hodeidah è visibile in tutto il Medio Oriente e il significato è chiaro". "Gli Houthi ci hanno attaccato più di 200 volte. La prima volta che hanno fatto del male ad un cittadino israeliano, noi – ha sottolineato – li abbiamo colpiti. E lo faremo ovunque sarà richiesto". "Abbiamo inferto un duro colpo al braccio terroristico dell’Iran: colpiremo chiunque ci faccia del male", ha detto da parte sua il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz. Il ministero della Sanità del gruppo Houthi yemenita ha addossato a Israele la responsabilità dei raid, dopo avere ritrattato l’iniziale accusa a Regno Unito e Usa cancellando ogni riferimento a loro, aggiungendo che hanno causato morti e feriti, senza fornire un bilancio. Un funzionario dei ribelli sciiti ha avvertito che Israele "pagherà" per gli attacchi di oggi su Hodeida. "L’entità sionista pagherà il prezzo per aver preso di mira le strutture civili e noi risponderemo all’escalation con un’escalation", ha detto Mohammed Al-Bukhaiti, membro del politburo Houthi. (ANSA).