Conosciuto alle cronache e definito dalla polizia come il “noto truffatore degli hotel di lusso”, un 46enne di origini napoletane, residente nel Padovano, è stato denunciato a piede libero con le accuse di sostituzione di persona e insolvenza fraudolenta e gli è stato consegnato un foglio di via obbligatorio da Como della durata di 3 anni, firmato dal questore Marco Calì.
Secondo quanto ricostruito, l’uomo, già noto alla giustizia per gli stessi reati, si è presentato mercoledì in un hotel di via Paoli a Como, chiedendo una stanza per una notte. Alla richiesta dei documenti di identità necessari per la registrazione, l’uomo ha detto di averli dimenticati, proponendo di inoltrare una mail alla reception con tutti i suoi dati anagrafici e gli estremi del documento. Ha detto alla direzione dell’albergo di essere un rappresentante di un noto marchio di abbigliamento sportivo e di trovarsi a Como per lavoro.
Il mattino successivo, forse dopo aver capito di essere stato scoperto e per sviare i sospetti, ha chiesto alla reception la possibilità di prolungare il suo soggiorno nella struttura per altre tre notti, proposta che è stata accettata. Nel frattempo, come da modus operandi collaudato, con velocità e discrezione aveva già svuotato la sua camera e caricato la sua auto dei bagagli, probabilmente per allontanarsi senza saldare il conto. Il direttore dell’hotel, però, ha riconosciuto l’uomo, visto in un programma televisivo. Ha così informato subito amico poliziotto, che ha allertato i colleghi della squadra mobile. I poliziotti sono riusciti ad individuare e bloccare il 46enne vicino all’hotel, già a bordo dell’auto. L’uomo ha cosi tentato di risolvere la questione saldando il prezzo della stanza con un bonifico istantaneo, ma l’operazione è stata negata per mancanza di fondi sul conto corrente. Portato in questura, il 46enne è stato identificato con i suoi dati anagrafici reali, scoprendo che le generalità che aveva fornito all’hotel erano false e che quelle vere erano legate a una grande quantità di segnalazioni di reato e atti da notificare provenienti da tutta Italia.
Raccolta la denuncia del direttore della struttura, il 46enne, come detto, è stato denunciato e non potrà più recarsi a Como per 3 anni.