Un tavolo, senza il piano di appoggio, con una sedia. Una lavatrice e, a poca distanza, un asse da stiro. Una porta di legno e vetro. La discarica a cielo aperto nel parcheggio di via Regina Teodolinda a Como, nell’area dell’ex centro migranti, si arricchisce ogni giorno di nuovi pezzi. In mancanza di interventi, aumenta probabilmente il numero delle persone che si sentono in qualche modo autorizzate a depositare rifiuti di ogni tipo in un’area pubblica che dovrebbe servire esclusivamente per la sosta.
Il problema si trascina da anni. Periodicamente, dopo le segnalazioni viene programmata una rimozione dei rifiuti. Pochi giorni, poi torna tutto come prima. Non a caso, anche oggi il parcheggio si presenta come una discarica. Un’immagine di degrado e abbandono con la quale si confronta chiunque arrivi in via Regina Teodolinda per lasciare l’auto.
Tavolo e sedia sono stati abbandonati a poca distanza dalla montagna di rifiuti che domina uno degli angoli dell’area di sosta, a ridosso del Cimitero Monumentale di Como. Materassi, cartelle scolastiche piene di quaderni e libri, un cesto di vimini. Ma anche la testa di un manichino accanto a un sacchetto di patatine. E pure borse da donna e sacchi della spazzatura.
La discarica si allarga a vista d’occhio e gli automobilisti parcheggiano ormai a ridosso dei rifiuti. In attesa di un intervento che metta fine a un atteggiamento illecito e poco civile.