(ANSA) – MONTECATINI TERME (PISTOIA), 16 LUG – Undici misure cautelari ordinate dal gip di Pistoia contro un giro di spaccio che nel giugno 2023 avrebbe portato alla morte per overdose di cocaina di una giovane donna, deceduta all’ospedale di Pescia. Sono cinque custodie in carcere, due arresti domiciliari con braccialetto elettronico, tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e un divieto di dimora. Sette misure sono state già eseguite dai carabinieri per trovati a Montecatini, Pescia e Monsummano Terme, soprattutto dentro alberghi abbandonati. Nove di loro sono nordafricani, due italiani. Tutti sono indagati, a vario titolo, di spaccio di stupefacenti aggravato in concorso ma, per uno di essi, c’è anche l’accusa di "morte come conseguenza di altro reato" ed è il pusher che avrebbe ceduto la dose mortale alla vittima. L’attività investigativa si è sviluppata a partire dal giugno 2023, quando una ragazza morì all’ospedale di Pescia per presumibile overdose causata dalla cocaina. I carabinieri avevano concentrato le attenzioni su un gruppo di magrebini che erano soliti fare base in alberghi abbandonati. Lo scorso ottobre erano state arrestate le prime tre persone. In un anno di indagini sono state accertate circa 3.000 cessioni di cocaina a decine di consumatori della Val di Nievole per un controvalore di oltre 120.000 euro. Sono state inoltre denunciate all’autorità giudiziaria per spaccio altre 14 persone. Nel blitz per l’esecuzione di questa ordinanza sono scattate anche 11 denunce per altrettanti soggetti per "occupazione abusiva di edifici". I carabinieri li hanno trovati dentro gli hotel occupati. Le indagini si sono sviluppate a partire dal giugno 2023, quando Emy Lo Iacono, 29 anni, originaria delle Marche, era deceduta all’ospedale di Careggi per cause presumibilmente legate al consumo di cocaina. Dopo che gli accertamenti medico-legali avevano confermato la connessione tra la morte e l’assunzione dello stupefacente, le investigazioni si sono concentrate nel ricostruire i suoi ultimi giorni e i riscontri hanno permesso di individuare un gruppo composto da circa 20 maghrebini. (ANSA).