(ANSA) – ROMA, 12 LUG – Arrestata lo scorso 20 giugno all’aeroporto di Fiumicino, la cantante maliana Rokia Traoré rischia un procedimento alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. La notizia è stata pubblicata oggi dal quotidiano Repubblica che ripercorre la vicenda che riguarda l’artista e ambasciatrice Onu per i rifugiati. La donna al momento è in carcere a Civitavecchia a causa di un mandato di arresto europeo. Tutto nasce da una richiesta di estradizione: il Belgio chiede all’Italia di consegnarla in quanto accusata di aver sottratto la figlia al marito, il drammaturgo Jan Goosens, a cui la bambina è stata affidata. I magistrati della corte d’Appello romana però hanno qualche dubbio sulla regolarità del processo belga. Ed è probabile che a breve inviino gli atti in Lussemburgo, alla corte di Giustizia. Tutto sarebbe iniziato nel 2020 in Francia quando la cantante viene arrestata all’aeroporto di Roissy- Charles de Gaulle. La accusano – scrive il quotidiano – di non aver consegnato la bambina di 9 anni che il tribunale belga ha affidato al padre. Viene comunque rilasciata ma Traoré vola in Mali con la figlia. Poi l’arresto del 20 giugno appena atterrata a Fiumicino per esibirsi in concerto al Parco del Colosseo. Da circa un mese è in carcere, a Civitavecchia, in attesa che le autorità decidano se estradarla o meno in Belgio. "Pericolo di fuga", sostengono i magistrati. (ANSA).