(ANSA) – PALERMO, 12 LUG – Detenuto agli arresti domiciliari ha chiesto di essere autorizzato a potersi recare in un centro per donare il seme alla moglie, procedura stabilita coi medici di un istituto di Medicina della riproduzione a cui la coppia si è rivolta per la fecondazione assistita. Ma la corte d’appello di Palermo ha rigettato l’istanza, sostenendo che "l’evenienza non è tra quelle indispensabili di vita, non trattandosi di una esigenza di salute in senso stretto, men che meno grave e urgente". E’ accaduto a Francesco Mazzè, 36enne palermitano, condannato a 5 anni per tentato omicidio. Il detenuto ha già espiato 3 anni e 7 mesi ed ora è agli arresti domiciliari. "Si nega in modo incomprensibile a una coppia di avere figli", commenta il legale di Mazzè, l’avvocato Raffaele Bonsignore. La donazione del seme era stata fissata per il 15 luglio e il centro medico, che si trova in provincia di Catania, aveva scritto in un certificato che la data era "indifferibile e la prestazione urgente". (ANSA).