(ANSA) – BRUXELLES, 10 LUG – L’Ungheria, nel corso della discussione al Comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue, ha sostenuto che le visite di Viktor Orban erano "strettamente bilaterali" e solo per "sondare la fattibilità e le condizioni per un cessate il fuoco". Ma 25 ambasciatori – a quanto si apprende – hanno detto molto chiaramente che tale argomentazione "non era credibile". Nessuno ha sollevato la questione della fine o della riduzione della durata della presidenza, né sono state presentate o adottate misure concrete, ma un messaggio "chiaro" è stato inviato, con "un consenso quasi unanime". Gli ambasciatori non hanno considerato credibili le argomentazioni dell’Ungheria visti "i tempi, la sequenza degli incontri, l’uso degli hashtag della Presidenza di turno nelle comunicazioni ufficiali" e, non ultima, la reazione di Vladimir Putin. "I confini erano chiaramente e deliberatamente confusi, Orban è andato contro la lettera e lo spirito delle conclusioni del Consiglio Europeo danneggiando così l’unità dell’Ue", confida una fonte diplomatica. Il servizio giuridico ha poi presentato un’argomentazione "chiara e forte" sul fatto che tutti gli Stati membri sono vincolati dal principio della "cooperazione sincera" e che la Presidenza di turno ha solo un ruolo "limitato" nella rappresentanza esterna dell’Ue. (ANSA).