(ANSA) – TORINO, 08 LUG – Era il 13 ottobre 2021 quando in un’azienda metalmeccanica di Druento (Torino) un’operaia in prova da pochi giorni si ferì in modo grave cadendo da un’altezza di quattro metri: la prima versione fornita ai tecnici dello Spresal fu che era svenuta; inoltre, nell’attesa dei soccorsi, qualcuno lavò il sangue dal terreno. La vicenda è stata rievocata oggi in tribunale, a Torino, al processo terminato con una doppia condanna per quella che è stata individuata come la amministratrice "di fatto" dell’azienda: tre mesi di reclusione per le lesioni, undici mesi di arresto per le violazioni in materia di prevenzione dei rischi. L’imputata, sentita subito dopo dalle forze dell’ordine, cambiò versione ammettendo che si era trattato di un incidente cui comunque non aveva assistito. La giovane lavoratrice, che stava spostando della merce su una piattaforma sopraelevata, fu giudicata guaribile in 90 giorni e restò immobilizzata per 4 mesi. Oggi era in aula per seguire il processo, nel quale si è costituita parte civile. "Il danno – ha detto l’avvocato Sara Romano, che l’ha assistita insieme al collega Edoardo Cavicchi – non è mai stato risarcito. E non è mai arrivata una telefonata per sapere come stava". Per ora la giudice Carla Casalegno ha riconosciuto una provvisionale di 10mila euro. L’azienda è stata condannata come ‘persona giuridica’ a una multa di 30mila euro. La posizione dell’amministratore "ufficiale", però è già stata archiviata in base alla tesi che fosse un semplice prestanome. Il pm Vincenzo Pacileo ha parlato di "tentativo iniziale di depistare gli accertamenti". L’avvocato difensore, Francesco Pesavento, ha invece sottolineato che la prima reazione dell’imputata era stata "sbagliata" ma che nel volgere di poco tempo fu corretta. Quanto al sangue, "le macchie furono lavate perché si pensò che ci fosse motivo di non farlo: ma l’ambulanza fu chiamata subito e tutti i presenti si occuparono della lavoratrice". I mancati risarcimenti sono dovuti al fatto che "l’assicurazione deve ancora trovare un accordo". L’ex operaia non ha commentato. A parlare con l’ANSA è stato il papà: "In Italia ci sono tante morti sul lavoro. Gli imprenditori se la cavano sempre. E le cose non cambiano mai". (ANSA).