(ANSA) – TORINO, 05 LUG – Uno striscione lungo 15 metri, con su scritto ‘Politecnico: stop research for genocide’, affiancato dalla bandiera della Palestina, è stato appeso questa mattina dagli attivisti del collettivo ambientalista Extinction Rebellion ,al braccio orizzontale della gru del cantiere che affaccia su corso Castelfidardo, a Torino, a pochi metri dall’ateneo. Gli attivisti si sono arrampicati con imbraghi e caschetto fino al braccio. Un’azione in solidarietà con gli occupati pro Palestina dopo che ieri il Senato accademico ha bocciato la loro mozione. "La mozione degli occupanti conteneva proposte circostanziate e supportate da dati – dice Antonio, studente del Politecnico e attivista di Extinction Rebellion – Come nel caso di rescissione degli accordi con aziende belliche, in cui veniva proposta un piano concreto attuativo di disinvestimento. Bocciando in toto la mozione, il Senato ha impedito che queste proposte venissero analizzate e discusse per punti, negando ogni possibilità di reale dialogo". Le richieste degli studenti ruotavano attorno a una dichiarazione di solidarietà alla società civile palestinese e a un’assunzione di responsabilità dell’ateneo rispetto alle conseguenze della propria ricerca, tramite la verifica che essa sia sempre dei principi della pace e della giustizia sociale e climatica. "Disinvestire nell’industria bellica vuol dire avere veramente una ricerca libera e non costretta a sottostare a queste dinamiche per necessità economiche, avere un Politecnico non coinvolto nelle guerre, nei massacri, nei genocidi", afferma Irene di Extinction Rebellion, che sottolinea inoltre le pesanti ricadute a livello ambientale e in termini di emissioni climalteranti della guerra. (ANSA).