(ANSA) – TREVISO, 04 LUG – Un decotto psichedelico a base di ayahuasca fatto con diverse piante amazzoniche. Potrebbe essere stata questa la causa della morte di Alex Marangon, il 25enne di Marcon (Venezia), scomparso il 30 giugno e ritrovato privo di vita due giorni dopo su un isolotto a Ciano del Montello (Treviso). La notizia è anticipata oggi da alcuni quotidiani. Accertamenti sono stati disposti dalla procura di Treviso: la magistratura vuol accertare se la morte possa essere connessa all’uso di questa sostanza, peraltro inserita dal ministero della Salute tra quelle stupefacenti e psicotrope. Una risposta che probabilmente verrà dall’autopsia sul corpo del giovane dopo il conferimento, domani all’anatomopatologo Alberto Furlanetto che nell’ispezione cadaverica aveva ipotizzato l’annegamento. Al centro degli accertamenti anche la festa new age ad invito, organizzata da una coppia di musicisti, alla quale Marangon ha partecipato assieme ad altri giovani all’abbazia Santa Bona di Vidor (Treviso), un raduno imperniato sulle tradizioni sciamaniche dell’Amazzonia e dove non sarebbe mancata l’assunzione del decotto della pianta considerata curativa e che produrrebbe stati allucinogeni. Sostanza che, stando alle testimonianze di alcuni partecipanti e riferite agli investigatori, Marangon avrebbe consumato. Il giovane, secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe concesso nel pomeriggio un bagno nel fiume Piave che avrebbe ripetuto nella notte dopo aver assunto un altro decotto, probabilmente a base di foglie psicotrope. Nessuno l’ha più visto ed è stato lanciato l’allarme della sua scomparsa la mattina seguente. (ANSA).