(ANSA) – BRESCIA, 01 LUG – Il sostituto procuratore generale in Cassazione ha chiesto la conferma della condanna all’ergastolo nei confronti di Giacomo Bozzoli e quindi di respingere il ricorso del 39enne bresciano condannato in primo e secondo grado per l’omicidio dello zio Mario, l’imprenditore di Marcheno, nel Bresciano, svanito nel nulla l’otto ottobre 2015 all’interno della fonderia che gestiva con il fratello e con i nipoti. Per il pg non c’è violazione di legge nella "doppia conforme" e nemmeno vizio di motivazione. Per l’accusa Mario Bozzoli è sicuramente morto ed è morto all’interno della sua azienda, "le piste alternative sono accreditabili solo nel campo della magia", ha sostenuto la pg. Che poi ha aggiunto: "le lunghe indagini non sono stata un’ostinata ricerca di un colpevole, ma un’ostinata ricerca delle prove che a quel colpevole hanno portato". La sentenza è attesa in serata. La difesa di Bozzoli attraverso un ricorso di 240 pagine ha chiesto per undici motivi di annullare la sentenza. In aula non è presente Giacomo Bozzoli, sempre stato in libertà in questi nove anni, e nemmeno la vedova e i figli di Mario Bozzoli. Presente invece Adelio Bozzoli, padre dell’imputato e fratello dello scomparso e che ha sempre ritenuto innocente il figlio Giacomo. (ANSA).