Restauro dell’acquasantiera della Basilica di Sant’Abbondio a Como, domani, domenica 30 giugno, la presentazione al pubblico dello studio che ha portato all’intervento.
L’acquasantiera è, delle due presenti in basilica, quella collocata in prossimità dell’ingresso laterale con accesso dalla via sant’Abbondio. Difficilmente databile per la scarsità di fonti, si suppone possa essere stata realizzata nella prima metà del XVI sec. Tra le ipotesi non si esclude una possibile attribuzione alla bottega dei Rodari, né che possa trattarsi di suppellettile di riutilizzo proveniente da altra chiesa. Alta 128 cm, è composta da elementi sovrapposti di materiali differenti. In alto il catino della vasca ottagonale sorretta da una colonna “a candelabra” dal fusto riccamente modellato e collegato alla colonna con un gancio metallico. Alla base si trovano i quattro leoni accovacciati in posizione di veglia, pur consunti sono ben particolareggiati nella criniera e nel muso.
Il restauro, avviato in seguito a diversi test preliminari ed effettuato secondo principi di gradualità e controllabilità delle operazioni, è stato finalizzato alla conservazione del bene e alla sua valorizzazione, al ripristino della sua funzione e si è svolto attraverso la rimozione del materiale estraneo depositatosi nel tempo e il ripristino funzionale ed estetico dell’omogeneità dell’opera tramite idonee stuccature. L’intervento di studio e di restauro è stato realizzato dall’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como all’interno di un progetto di tesi storica e pratico-laboratoriale che ha coinvolto una studentessa, Claudia Brambilla, del corso di Restauro.
Domenica 30 giugno, nella basilica di Sant’Abbondio, al termine della messa delle 16.30, si svolgerà la presentazione dello studio e dell’intervento di restauro dell’antica acquasantiera.