(di Francesco De Filippo) (ANSA) – TRIESTE, 29 GIU – Il G7 Istruzione dichiara guerra alla dispersione scolastica, fenomeno trasversale a tanti Paesi e la cui lotta "è un obiettivo principale di tutti i governi". Nei 22 punti della unanime Dichiarazione finale, dopo due giorni di lavori a porte chiuse nella Regione Fvg, la dispersione scolastica è un fulcro. Nel corso dei lavori è stata "sottolineata l’esigenza di lottare contro il drop out, la dispersione scolastica", che "si è accentuata dopo il Covid", ha detto il ministro dell’ Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sotto la cui presidenza si è svolto il vertice. Valditara ha tenuto una conferenza stampa al termine dei lavori e prima che venisse diffusa la Dichiarazione finale. L’obiettivo è "riportare i ragazzi a scuola". La dispersione è soltanto un aspetto di un problema poliedrico, accennato al benvenuto ai partecipanti al Castello di Miramare: "Le condizioni economiche e sociali di una persona influenzano in modo significativo il successo scolastico e la carriera professionale". E "i tassi elevati di abbandono scolastico precoce" sono diffusi soprattutto "tra gli studenti più svantaggiati". Insomma, una mina sul percorso verso quel "valore universale e ruolo centrale dell’istruzione" che porta alla crescita sociale ed economica. Ostacolo da superare perché l’istruzione crei "le condizioni per la vera indipendenza della persona, facilitandone sviluppo e piena realizzazione". In Italia alla dispersione contribuiscono anche quei "50mila giovani che da oltre sei mesi sono chiusi in casa, non escono e sono attaccati ai social". E’ l’hikikomori, "fenomeno che sta drammaticamente contagiando anche l’Italia", è l’allarme di Valditara. Il cui principio (suo come dei Paesi partecipanti), più volte ribadito, è inclusione perché "nessuno rimanga indietro". Dunque, "personalizzazione della formazione, dell’ educazione" per "dare un futuro a tutti i giovani" e "un percorso scolastico in linea con i tanti talenti". Questo significa "garantire anche un percorso di formazione tecnico-professionale di grande qualità, in collegamento con il mondo del lavoro, dell’impresa". In questo si inquadrano gli Its, istituti tecnici superiori i cui diplomati per il 95% trovano subito lavoro. Il restante 5% prosegue gli studi all’Università. Ma si è parlato anche di futuro. Il G7 segnala che occorre "governare l’intelligenza artificiale" uno "strumento straordinario, anche per personalizzare la formazione". Uno strumento tuttavia che "va sempre governato", così da "elevare sempre di più l’intelligenza umana". Occorre infine "per una vera inclusione", "investire anche nelle Stem, ridurre i divari di genere che ancora oggi sono elevati e far si che ci siano uguali prospettive sia per i ragazzi che per le ragazze in materia fondamentali per la crescita delle comunità". Concluso il vertice, stasera terminerà anche il primo YounG7, il parallelo G7 Istruzione a Lignano Sabbiadoro, che ha per protagonisti i giovani. Valditara si attende da loro proposte e suggerimenti. (ANSA).