(ANSA) – MILANO, 28 GIU – "Domani al Pride di Milano ci andrò con la Kippah colorata arcobaleno Lgbt che mi ha regalato Raffaele Sabbadini, presidente di Keshet Italia, il gruppo ebraico Lgbtqai+, e con la bandiera simbolo delle associazioni ebraiche in tutto il mondo con su impressa la Stella di David". Lo afferma, in una nota, il giornalista e massmediologo Klaus Davi. "Sarò a fianco del carro dell’associazione ‘Certi Diritti’. Non mi faccio intimidire dall’antisemitismo dilagante di parte della sinistra (non tutta, va specificato). Se l’Arcigay ama così tanto i nostri stessi assassini è un problema loro. Forse avrebbero bisogno di uno psicologo", ha aggiunto. "Rispetto al massimo la scelta di Keshet, del consigliere comunale Daniele Nahum e del senatore Ivan Scalfarotto di non partecipare ma io non sono fatto per gli aventini. Sono uno che ama andare nella fossa dei leoni come ho dimostrato a San Luca in Calabria, a Ponticelli (Napoli Est) e recentemente presso la comunità islamica di Viale Jenner. Mi prenderò sputi e insulti? Ormai – ha proseguito Davi – ci sono abituato". "Alice Redaelli, presidente di Cig Arcigay Milano, auspica il cessate il fuoco? Ma perché non si va a dichiarare lesbica a Gaza – conclude il giornalista – invece di fare la splendida a Milano? È facile teorizzare il genocidio standosene comodamente a Milano, dottoressa Redaelli. Perché non va a manifestare con le bandiere rainbow a Gaza City?". (ANSA).