(ANSA) – TRIESTE, 26 GIU – "Non vogliamo mettere paletti, ma indicare un’etica per gli algoritmi, indirizzata al bene comune". Lo ha detto oggi monsignor Ettore Malnati, teologo, già vicario episcopale, ricordando gli obiettivi della Carta di Trieste sull’intelligenza artificiale. Le finalità del documento sono state ribadite oggi a Trieste dai componenti del comitato che si è occupato della stesura del testo, promosso dall’associazione culturale Studium Fidei: avvocati medici, docenti, imprenditori e giornalisti. Nei vari articoli si affronta la necessità di tutelare il mondo del lavoro, delle aziende, della sanità, ma anche la necessità di una formazione specifica sull’argomento. Un focus in particolare è stato dedicato anche ai diritti d’autore. "Servono norme per salvaguardarlo – ha sottolineato Andrea Bulgarelli, componente del comitato e coordinatore Fvg di Figec Cisal – è fondamentale tutelare le opere affinché non siano ‘rubate’ dal web, come può accadere ad esempio per articoli o video". Nell’incontro è stato anche evidenziato che "l’Ia rappresenta una nuova frontiera del progresso umano, con il potenziale di migliorare significativamente la nostra vita quotidiana. Tuttavia la realizzazione di questo potenziale richiede un approccio che consideri gli impatti etici, regolatori, sociali ed economici dell’Ia". (ANSA).