(ANSA) – ANCONA, 26 GIU – Anche le Marche non sono esenti dalla piaga del lavoro nero e del caporalato e i numeri delle indagini della Guardia di finanza lo confermano. Le attività ispettive, dal primo gennaio 2023 ad oggi, hanno permesso di individuare 534 lavoratori in nero o irregolari impegnati nel territorio. Numeri resi noti oggi dal Comandante regionale Marche, Generale di Divisione Alessandro Barbera nel corso della presentazione del bilancio delle attività delle Fiamme Gialle che oggi ricorda i 250 anni dalla fondazione del Corpo. Barbera ha sottolineato "la massima attenzione" della Guardia di finanza a questa forma di sfruttamento dei lavoratori. "I nostri interventi non si fermano a questi numeri – ha sottolineato – in futuro saranno sviluppate attività in maniera ancora più efficace e più incisiva proprio per dare un chiaro segnale ad un argomento chiaramente che necessita di una rilevante attenzione". Al momento non sono state scoperte situazioni di capolarato: "attività gestite in maniera articolata dal punto di vista del caporalato non ne abbiamo individuate – ha chiarito – ma sicuramente le nostre antenne sono tese, c’è un’attività sia di monitoraggio che informativa che di controllo capillare del territorio che potrà permettere degli interventi successivi". (ANSA).