Due giorni per parlare di innovazione tecnologica e intelligenza artificiale applicata alla sanità. Questi i principali temi del convegno L’innovazione nel sistema sanitario nazionale, organizzato a Cernobbio, a Villa Erba e patrocinato dal ministero della Salute e dal dipartimento per la Trasformazione digitale.
Il focus principale il fascicolo sanitario elettronico, su cui si lavora per raggiungere tre obiettivi. Il primo: permettere che tutti i documenti sanitari e tutti i referti siano caricati sul fascicolo sanitario, cosa per il momento non possibile per alcuni specifici esami o per visite fatte in cliniche private. Poi rendere il fascicolo consultabile, tramite Carta d’identità elettronica o Spid, in tutte le regioni. E terzo obiettivo: far sì che alcuni particolari dati presenti nel fascicolo sanitario siano utili alla ricerca scientifica.
La posizione di medici e infermieri
Le chiavi perché ciò sia possibile sono innovazione tecnologica e intelligenza artificiale, utilissime in ambito medico. “Fondamentali per la telemedicina – spiega Fabrizio Oliva, Presidente Associazione medici cardiologi ospedalieri – che ci può permettere una gestione più appropriata dei pazienti e un dialogo dei vari attori coinvolti nella ricerca”.
Intelligenza artificiale e sviluppo tecnologico non significano che al posto del medico o dell’infermiere ci sarà una macchina. Su questo Oliva ci tiene a rassicurare gli animi: “Si dice che l’intelligenza artificiale e la medicina digitale sostituiranno il medico. No, l’intelligenza artificiale sostituirà il medico che non la utilizzerà”.
“Non riteniamo che la figura dell’infermiere possa essere sostituita dall’intelligenza artificiale, ma al più potrà essere affiancata – assicura Barbara Mangiacavalli, Presidente Federazione Ordine professioni infermieristiche – Sanità digitale e device possono affiancarsi alle professioni sanitarie per aiutarle nell’appropriatezza delle scelte assistenziali dei pazienti”.
L’altro ambito in cui l’intelligenza artificiale può giocare un ruolo importante secondo Mangiacavalli è quello dell’assistenza agli anziani nella loro casa. “Dobbiamo costruire con l’intelligenza artificiale le condizioni affinché i pazienti siano assistiti in sicurezza in casa”. “Bisognerà però tener conto della fragilità digitale – rimarca Mangiacavalli – perché non si può pensare che a fianco a un anziano ci sia sempre un figlio o un nipote per accedere ai sistemi digitali”.
Butti: “Bilancio positivo. Lavoriamo per migliorare l’assistenza per i cittadini”
Soddisfatto di questa due giorni il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione Alessio Butti, che lavora anche per trasformare Cernobbio nella capitale del digitale. “Un bilancio molto positivo – ha detto Butti – perché permesso un confronto tra tutti i portatori di interessi in materia di sanità per parlare delle criticità presenti e per migliorare l’assistenza sanitaria per i nostri cittadini”