(ANSA) – ROMA, 19 GIU – Il "sistema di discriminazione istituzionalizzata" contro le donne e le ragazze in Afghanistan ha avuto enormi conseguenze sulla loro salute mentale, "come dimostra lo scioccante aumento dei suicidi nell’ultimo anno". E’ quanto ha dichiarato il vice Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Nada Al-Nashif, che ha invitato la comunità internazionale "a non normalizzare o tollerare tale sistematica ed estrema discriminazione e violenza contro donne e ragazze". Per il relatore speciale sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, Richard Bennett, "le violazioni contro le donne e le ragazze in Afghanistan sono così gravi e diffuse che possono equivalere a ‘crimini contro l’umanità, compresa ‘la persecuzione di genere’". Secondo Bennett sono proprio le donne afghane a sostenere che il termine "apartheid di genere" descrive meglio le loro esperienze e ha chiesto dunque che sia riconosciuto come un crimine contro l’umanità. "Credo anche che questo sistema di dominazione e oppressione delle donne e delle ragazze dovrebbe spingere il dibattito sulla codificazione dell’apartheid di genere come crimine contro l’umanità e violazione dei diritti umani, definiti in modo inclusivo", ha aggiunto Bennett. (ANSA).