Libri aperti sfogliati convulsamente, appunti colorati con le ultime nozioni da sottolineare e mani tra i capelli. Volti preoccupati, ma anche chiacchiere con gli amici per condividere emozioni e ansie.
È la fatidica notte prima degli esami. Quella delle speranze, dei sogni, delle lacrime e delle preoccupazioni. Quella che alla fine rimarrà impressa nei ricordi. Tra i 3900 studenti comaschi ognuno la affronta a modo suo, ma l’ansia la fa da padrona.
E se il tema e la prima prova sembrano non spaventare la maggior parte dei maturanti, la preoccupazione sale invece per le materie di indirizzo. C’è chi teme elettrotecnica, chi scienze umane, chi la cara e vecchia matematica, come dice la canzone di Venditti.
E così c’è chi si attrezza con portafortuna o amuleti: rosari, collanine regalate dalla nonna e altre riti pre esami. Ma tra l’ansia e il ripasso, c’è anche chi pensa già al futuro e chi ringrazia per quello che è stato. “Sono anni che ci mancheranno – dicono gli studenti – perché ci hanno fatto crescere. Ma siamo anche pronti alle avventure che si riserverà il futuro”.